
Nome:
Editore:
Durata:
Giocatori:
Tipologia:
Restoration Games
45-60′
2-4 (5 con espansione)
Classico Family
Il grande classico di fine anni ’80, “L’isola di fuoco”, torna sui nostri scaffali con questo remake accattivante, che non ho potuto esimermi di “kickstarterare” da amante della prima versione. Come tutti i progetti della piattaforma crowdfunding più famosa, da un’idea base del gioco si sono sviluppate moltissime “espansioni”; io le ho provate tutte e devo dire che a differenza della maggior parte degli extra di altri giochi che sono solite appesantire le partite, queste non lo rallentano perché di fatto aumentano le variabili ma non cambiano le dinamiche del sistema.
Giocando anche una sola partita, mi sono reso subito conto di un fatto incontrovertibile: a parte il nome e la presenza di biglie rotolanti contro miniature dall’equilibrio precario, questo gioco non ha quasi nulla a che vedere con il boardgame della MB.

Come si gioca
Lo scopo non è più quello di rubare la gemma a quel burlone di Vul Kar, fregandosela vicendevolmente per tutta la mappa, bensì fare foto panoramiche dell’isola e nel contempo raccogliere tesori (di cui la mitica gemma è solo uno di tanti). Alla fine della partita i tesori e le foto varranno punti vittoria ed il giocatore con il maggior numero di punti, sarà il vincitore. I tesori sono di varia natura (le espansioni aggiungono tesori speciali) e si trovano sull’isola ai lati del percorso: basta passarvi accanto per prenderli.
Il dado, che nel 1987 determinava di quanti spazi ci si potesse muovere, viene sostituito da delle carte azione: nel proprio turno un giocatore sceglie una delle due carte di cui dispone e la gioca. Sulla carta c’è scritto il numero di spazi di cui si dovrà muovere la pedina ed un evento (ad esempio il lancio di una palla di fuoco) che il giocatore eseguirà. Se con un’azione si riesce a far cadere un avversario, questi ti dovrà dare un tesoro a sua scelta. Di contro egli prenderà una carta “souvenir” che gli permetterà di fare azioni speciali oltre a quelle descritte dalla sua carta azione, a volte anche nel turno avversario.
Le espansioni, a parte quella pirata che espande la mappa con una nuova parte, aggiungono tesori speciali ed aumentano le carte azione a disposizione, oltre che nuovi metodi per colpire i nemici: il lancio delle api (per gli amici le BEEEEEEEEEES), i serpenti (gli SNACCHI), il macigno e la tigre (la cosa più difficile da usare).
Come dicevo i personaggi si muovono sull’isola e se passano da specifici punti possono fare le fotografie, raccogliendo una carta specifica, al panorama. Se non si conta l’espansione della nave pirata è possibile identificare 3 zone, in ciascuna della quale sono disponibili 2 punti panoramici da cui scattare. Quando un giocatore ha scattato 3 foto dalle diverse zone può richiamare l’elicottero di salvataggio. Da quando arriva l’elicottero (che arriva anche dopo che una serie di carte azione dette “cataclisma” sono state giocate), tutti i giocatori hanno 2 turni per raggiungerlo; chi raggiunge l’elicottero guadagna anche un tesoro aggiuntivo ed ovviamente il primo che arriva, meglio alloggia. Alla fine dei due turni, chi ha fatto più punti vince la partita. I punti sono dati dalle foto scattate (solo per i giocatori nell’elicottero) e dai tesori raccolti (per tutti).
Ci abbiamo giocato

Noi ci siamo sempre divertiti, indipendentemente dalle espansioni utilizzate e dal numero di partecipanti: le ripicche tra contendenti che decidono di colpirsi per scaramuccia e non per tattica non mancano mai e devo dire che contribuiscono a ricreare l’atmosfera di “gioco in scatola” dei vecchi tempi… L’amaro in bocca per i nostalgici viene sostanzialmente da due fattori: il primo è vedere la mitica gemma lasciata a marcire accanto al testone di Vul Kar, il secondo è la riduzione delle palle di fuoco a mere biglie (chiamate tragicamente così anche sul regolamento), di fatto meno efficaci di altre componenti delle espansioni. Diciamo che si sono persi alcuni capisaldi del vecchio gioco sia in termini di meccaniche sia in senso conviviale, ma non manca il divertimento.
Il gioco è leggero, ma strutturato, adatto ad una serata in cui non si ci si voglia impegnare in un “giocone”, ma in cui nessuno ha voglia di “fillerini” o “party game”. Le componenti sono esteticamente fantastiche, tuttavia mi sarei impegnato di più nell’efficacia e nella meccanica delle stesse. Per citare un esempio, l’isola è piena di palme che dovrebbero servire a deviare le biglie, ma che di fatto abbelliscono solamente la mappa.
Pareri a caldo
Molto divertente anche se completamente diverso dall’originale: stessa ambientazione ma un altro gioco. Scelta pessima di non chiamare “palle di fuoco”… le palle di fuoco
Mazzi
Mi piace, divertente, ma l’originale era meglio: in questo non c’è il gusto di urlare “PALLA DI FUOCO”! In compenso sono belle le BEEEEEEEEEEEESSSS
Ana
A me piace molto, rispecchia la mia idea di gioco in scatola. Qualche dettaglio andrebbe sistemato, come ad esempio il valore della gemma
Chiara
Conclusioni
Sono soddisfatto di aver contribuito alla campagna di questo gioco e sono contento di averlo nella mia collezione. Si poteva fare qualcosa di meglio in termini di meccaniche, bilanciamenti e dinamiche delle componenti, tuttavia questo genere di gioco ha sempre avuto un solo scopo: divertire per un’oretta e direi che in questo il centro è stato colpito in pieno. Provare per credere!
