Ritratto di Rudy – Storia di un menestrello

Ritratto di Rudy – Storia di un menestrello

Volete la mia storia? Volete la storia di un umile giovane menestrello? Si? [sorrido]

Ebbene, chi sono io? Il mio nome è Rudy,
Prima di 5 anni addietro il mio nome era Raeghlin Ubezbe Damiurc Yorkeb figlio del Duca delle terre di Monte Rosso in linea terziaria di successione al trono, ma devon morire in 129 prima che io possa esser incoronato quindi dubito che mai avverrà.
Ora sono un bardo girovago accompagnato da due manigoldi criminali truffatori, ma d’altronde io non son da meno.

Se la mia memoria fosse un palazzo la maggior parte delle stanze sarebbero occupate da storie, canzoni e magia.
I miei precettori si sono assicurati che imparassi quante più storie e canzoni potessi; -Vi serviranno in futuro per comprendere il mondo- dicevano sempre , -I racconti tramandano le esperienze del passato, chi li padroneggia possiede l’esperienza di ogni loro autore- disse una volta dama Gwendis la più giovane delle mie istitutrici. La musica fu un eguale pilastro -Tempo, Velocità e Ritmo. Tutto è musica, tutto è ballo. Dalla politica alla guerra tutto si muove come in una sala da ballo- ripeteva spesso dama Lyr.
Imparare la magia fu semplice: è solo un modo diverso di cantare, raccontare e ballare.

Non capii perché improvvisamente le storie si fecero lugubri, le musiche più dure e le magie più complesse. OcchioLungo (il guardiacaccia) mi portò diverse volte ad esplorare i territori di mio padre insegnandomi i rudimenti della sopravvivenza, fui felice di scoprire nuove cose.
Il perché di tutto ciò divenne chiaro 6 mesi dopo.

Dama Lyr mi svegliò nel cuore di una notte buia, nuvolosa e senza luna , -Vogliono assassinare la tua famiglia. Devi fuggire, adesso- mi disse spaventata. Mi vestì con comuni abiti da viaggio e mi diede uno zaino -Contiene parecchio oro e la dote di tua madre. Hai cibo per una settimana ed una borraccia, OcchioLungo ti ha insegnato le basi, usale-. Mi prese la mano ed premette il mio anello di famiglia contro una parte spoglia della parete. Parte del muro di aprì rivelando un passaggio.
Camminammo al buio finchè non mi riprese la mano e la premette sul passaggio chiuso. Eravamo nelle stalle, dama Gwendis ed il figlio dello stalliere, con indosso un mio vestito, ci attendevano. -Vi attendono due pony. Fuggite verso est.- -Alan prenditi cura del signorino- ci dissero. Dettero ad Alan uno zaino e due bisacce, poi rivolgendosi a me -Rientrate nel passaggio per 5 metri, quando si richiuderà appoggia la mano al muro di destra, si aprirà la vostra via di uscita. Buona fortuna e ricordati di Bordir, Ignius e Fanrin. Ora andate- furono le ultime parole di dama Gwendis.
Alla fine del passaggio il forte OcchioLungo ci attendeva con 2 pony per noi ed un cavallo per sè. Fuggimmo e grazie all’abile guardiacaccia ottenemmo un consistente vantaggio. Durante il viaggio ci spiegò che fu mio zio ad ordire l’assassinio per impossessarsi dei beni di famiglia.

Ma i pony non potevano reggere il passo dei cavalli. Perciò ci dividemmo: OcchioLungo prese le cavalcature per depistare gli inseguitori, mentre io ed Alan continuammo a piedi verso la città più vicina.
Al quarto giorno di cammino Alan si ruppe una gamba; per fortuna le dame ci avevano fornito diverse pozioni ma le pozioni non rimettono a posto le ossa fuori posto.
Alan zoppicava, il giorno dopo coprimmo metà della distanza del giorno prima.
La notte successiva, mentre Alan dormiva, sentii un fruscio provenire dal mio zaino. Una busta chiusa ora era aperta e vi era scritto
-Se stai leggendo queste righe OcchioLungo è morto. Raggiungete il prima possibile la città. Al mercato cercate Berd lo speziale. Fate presto avete al massimo 2 giorni di vantaggio.-
Al mattino successivo mentre costeggiavamo un magro fiume sul fondo di un medio burrone spinsi Alan nel vuoto.

Voi conoscete le storie di Bordir e Ignius?
Bordir fuggi e tornò anni dopo per riprendersi il suo titolo, mentre Ignius si finse un umile servitore per raggiungere la camera della duchessa. Ma credo che nessuno di voi conosca la storia di Fanrin.
Fanrir era un ladro e per sfuggire alla cattura uccise un uomo e, dopo avergli messo indosso il suo famoso bracciale, diede fuoco alla casa dell’uomo. Le guardie trovarono un corpo carbonizzato e conclusero la caccia. Altre storie narrano che Fanrin, dopo aver cambiato nome, si dedicò alla pirateria.

Alan morì nell’impatto, gli feci franare addosso un pò di rocce, una grossa colpì la testa. Impiegai più di un’ora per arrivare al suo corpo, derubai il cadavere per far pensare ad uno sciacallaggio
Camminai per parecchio nel fiume prima di tornare sulla strada.
Arrivato in città evitai Berd chiesi ad alcuni mendicanti chi ci fosse di affidabile al porto e diedi a ciascuno una moneta di rame con la promessa di una d’oro se l’informazione si rivelava buona.
Al porto trovai l’aiuto di un corrotto, lo pagai con uno dei gioielli più poveri; gli chiesi se v’era una nave diretta al porto di Dolci Acque a circa 2 mesi di viaggio, lui mi indicò una nave di tagliagole che salpava all’alba.
Pagai il capitano con uno dei gioielli più appariscenti e dopo esser tornato a ricompensare i mendicanti della giusta informazione mi ritirai nella mia cabina. Dissi che ero molto stanco e che non dovevano svegliarmi fino al pranzo del giorno dopo, un piccolo sorriso increspò le labbra del capitano ma diede l’ordine di non disturbarmi.
Usai una pozione di invisibilità per sgusciare via a notte fonda. Lasciai in cabina alcuni dei gioielli più vistosi ed un biglietto: -Buon viaggio, ci tengo alla pelle. Bevete alla mia salute-

Presi posto su una carovana per la città di Lande Verdi ove sapevo trovarsi una gilda di bardi di second’ordine, mi diplomai l’anno stesso senza fatica. Spesi molto per gli strumenti musicali.

Girai un pò ovunque. E stasera sono qui.

Dite che è stato troppo facile, bhè avete quasi ragione , la magia aiuta [dal caminetto si alza una grossa fiamma]

Bella storia vero?
Peccato sia falsa [sorrido]

Son figlio di contadini, mio padre morì schiacciato dal crollo di un muro di un terrapieno. Mio zio prese possesso della povera fattoria e di mia madre, il tiranno mi trattava come un mulo nonostante avessi 5 anni. Quando mia madre morì di malattia scappai col poco che sapevo esser stato nascosto da mio padre.
Vagai per parecchi giorni finché non giunsi ad un villaggio dove incontrai un pessimo bardo, gli chiesi di insegnarmi e lui accettò.

Questo è tutto ciò che resta della mia famiglia è questo anello di frassino, l’anello di mia madre, lo intagliò mio padre ed ora è con me, loro sono con me.

Quella di prima non era magia ma illusione. Vedete questa piccola sfera?
La butto nel fuoco ed ecco una splendida fiamma, un alchimista mi pagò con queste per un lavoro.

Questa è la storia di questa sera, chiedo ricompensa in base a quanto vi è piaciuta o potete.

Ah … un’ultima cosa. sembra che il duca usurpatore si sia fatto forgiare una copia dell’anello, peccato che con una copia non è possibile aprire i misteri del castello.

Buonanotte a voi lieti ascoltatori.


Ringraziamo Zio Lele per aver voluto condividere il background del suo menestrello di D&D5!

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